
Oggi continuiamo a narrare dei gioielli del tesoro britannico custoditi nella Torre di Londra, in particolare del «rubino del principe nero». Questa famosissima gemma non è un rubino ma uno spinello.
A differenza del rubino, che è composto di corindone (biossido di alluminio Al2 O3), il minerale che compone lo spinello è l’alluminato di magnesio (MgO Al2 O3 alla formula chimica del corindone si è aggiunto il gruppo MgO). Questa bellissima pietra il cui il nome deriva dalla parola greca spinter (scintilla), che allude al suo colore rosso fiammeggiante, è rara e preziosa quanto i più bei rubini.
Ma veniamo alla storia di questa splendida gemma di 170 carati, che circondata da 2.869 diamanti oltre a 17 zaffiri, 11 smeraldi, 5 rubini, al leggendario zaffiro di Sant’Edoardo, allo zaffiro stuart e alle perle della regina Elisabetta I è incastonata sulla parte anteriore della corona imperiale britannica e sovrasta il famoso diamante Cullinan II di carati 317,40. Il nome di questo rubino-spinello deriva dal soprannome dato al principe del Galles Edoardo di Woodstock a causa dell’inquietante colore della sua armatura.
Il principe lo ricevette in dono nel 1362 da Pedro I «il crudele» re di Castiglia come compenso per l’aiuto ricevuto dalle armate inglesi nella guerra che il sovrano castigliano dichiarò al fratellastro Enrico l’aragonese.
Pedro I aveva sottratto la pietra al sultano di Granada Muhammad V, uccidendolo dopo averlo attirato in un tranello. Enrico V incastonò il rubino sul suo elmo, si riteneva infatti che la pietra proteggesse chi la indossava e conducesse alla vittoria in battaglia.
Nella guerra dei 100 anni (1337-1453) il 25 ottobre 1415 il sovrano inglese ricevette dal duca francese Giovanni I di Albeson un colpo d’ascia proprio sull’elmo, ma si salvò e vinse.
Anche Riccardo III incastonò il rubino sul suo elmo ma non ebbe la stessa fortuna, infatti durante la «guerra delle due rose», nella battaglia di Bosworth (agosto 1485) venne ucciso da Enrico Tudor. Finì così la dinastia dei plantageneti.
Giacomo I Tudor figlio di Maria Stuarda fece incastonare il rubino sulla corona inglese fino al 1648, quando Oliver Cromwell durante l’instaurazione della repubblica, distrusse la corona e vendette le pietre a un gioielliere londinese. Nel 1660, a seguito della restaurazione della monarchia, Carlo II riacquistò il rubino che tornò a far parte dei gioielli della corona inglese. Nel 1936 re Giorgio VI fece realizzare dai gioiellieri di corte Garrard la nuova corona imperiale inglese, così come la possiamo ammirare oggi.