
Oggi vi racconterò dei rubini. Come sapete il minerale degli zaffiri e dei rubini è lo stesso: il corindone. La differenza sta nel colore rosso dovuto alla presenza di atomi di cromo e vanadio nel reticolo cristallino.
Il nome rubino deriva dal latino rubrum, rosso. Nell’antichità s’identificarono tutte le pietre di questo colore con il nome rubino (esempi storici sono «rubino del principe nero» di cui abbiamo già scritto e il «rubino di Timur» queste pietre, peraltro bellissime non sono rubini, ma sono spinelli) anche i granati, le tormaline rosse (rubelliti, ndr) e molte altre gemme venivano indicate come rubini.
Un tempo queste meravigliose e preziosissime gemme (alcuni rubini non trattati di un colore rosso intenso, il famoso colore «sangue di piccione» sono più rari e preziosi dei più bei diamanti) erano considerate talismani, simbolo di potere, invincibilità e fertilità.
Ma quali sono i criteri di valutazione dei rubini? Fondamentale per tutte le pietre di colore è appunto il colore che nei rubini deve essere di un acceso e trasparente rosso violetto.
Bisogna poi considerare il peso (5 carati = 1 grammo) le pietre che superano i 5 carati sono molto rare, quelle superiori ai 10 sono eccezionali e costosissime.
Un altro elemento importante si riferisce alle miniere di provenienza, i più belli sono estratti dalle miniere della valle di Mogok in Birmania, diversi giacimenti si trovano in Africa orientale, Vietnam e Thailandia. Bangkok è il centro mondiale del commercio dei rubini.
L’altro elemento di valutazione si riferisce alla presenza o meno di trattamenti per migliorare colore e trasparenza della pietra. Il particolare, oltre il 95% del grezzo viene scaldato per ridurre la presenza di impurità.
Solo le gemme più belle non vengono scaldate e il loro valore sale vertiginosamente, pensate che tra un rubino di bassa qualità e una gemma molto bella, non scaldata e proveniente dalla valle di Mogok, il valore può essere di 10.000 volte superiore.
Le pietre di peso superiore ai 5 carati non scaldate di un bel rosso vivo e trasparente sono a mio parere uno dei migliori investimenti in quanto la loro estrazione è prossima all’esaurimento e avranno in futuro un notevole incremento di prezzo.
La pillola di oggi:
in Birmania la miniera di Mogok era sotto il controllo della casa reale, e tutte le gemme superiore ai 5 carati dovevano essere consegnate al re, pena la morte. Per aggirare questa imposizione dittatoriale molti rubini, vennero ridotti in pezzi più piccoli, privando il mondo delle gemme più belle.