
Oggi vi racconterò la storia del diamante Hope (un meraviglioso diamante blu del peso di 45,52 carati e del valore di 200 milioni di dollari) e della sua sinistra fama di porta sfortuna. Tutti i vari proprietari hanno subito disgrazie o morti violente.
Nel 1910 il famoso gioielliere francese Pierre Cartier incontrò nella suite dell’hotel Bristol di Parigi due ricchi ventenni americani, Edward e Evalyn McLean. Lui iglio del proprietario del Washington Post, lei figlia di uno delle personalità più influenti nel campo dell’estrazione dell’oro, Thomas Walsh, avevano già acquistato da Cartier un altro diamante, la Stella dell’Est: 94,80 carati per 120.000 dollari. Schiarendosi la voce, Pierre Cartier mostrò loro un pacchetto accuratamente preparato e sigillato con cera lacca. All’apertura, ne venne fuori un meraviglioso collier di diamanti con al centro una scintillante pietra blu.
Cartier raccontò che la gemma pare si trovasse inizialmente in India e che sia stata portata in Europa nel 1688 da un commerciante francese, Jean Baptiste Tavernier, che l’aveva trafugata dalla statua dell’idolo Rama Sitra, scatenandone la maledizione. Tavernier vendette il tesoro al re di Francia Luigi XIV, poco prima di essere sbranato da cani randagi. È da questo momento che al diamante si attribuì il nome
di Blu di Francia, altro nome con il quale è noto. Il diamante rimase in possesso dei regnanti francesi fino a Luigi XVI che lo regalò alla regina Maria Antonietta, entrambi giustiziati nel 1793 nel corso della rivoluzione francese. Dapprima nelle mani dei rivoluzionari, giunse a Londra dove fu acquistata da Lord Francis Hope. Egli fece ritagliare la gemma (portandola alla forma e al peso attuali) e la regalò alla moglie Mary Yohé, dalla quale da lì a breve divorziò perdendo il senno oltre che la sua fortuna.
Dopo Lord Hope, il diamante fu acquistato da altri ricchi uomini d’affari europei che, una volta investiti dalla maledizione che lo accompagnava, puntualmente decidevano di sbarazzarsene. Pierre Cartier spiegò ai presenti di averlo lui stesso acquistato dal sultano turco Abdul Hamid II, poi deposto. I coniugi McLean decisero comunque di acquistare la gemma per 180.000 dollari obbligando però Cartier a firmare un documento in cui si impegnava a risarcire la famiglia con gioielli di eguale valore qualora il diamante avesse scatenato la sua maledizione nei mesi successivi.
I McLean divorziarono di lì a poco e la figlia si suicidò nel 1946. L’ultimo proprietario è stato Henry Winston che decise saggiamente di donarlo allo Smithsonian Museum di Washington dove è tuttora esposto e fino a oggi ha smesso di portare iella.